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Il Corpo parla           

Il corpo parla e lo fa in modo più eloquente delle parole che usiamo per descrivere i nostri pensieri.

Anzi, quando vorremmo nasconderci dietro un fitto manto di discorsi, i nostri gesti, il tono della voce, i movimenti oculari mettono a nudo pensieri ed emozioni senza chiederne il permesso.

Le forme espressive del corpo vivono di vita propria e si attivano, quasi sempre, al di fuori del controllo cosciente.

La frase che sembra buttata là per caso, o occasionalmente, assemblata proprio in quel modo, che sembra passare inosservata ma che in realtà si deposita da qualche parte nella mente, opera modificando collegamenti neuronali, in maniera quasi impercettibile, ma alla fine evidenziandosi e manifestandosi con un vero e proprio cambiamento comportamentale. Ciò significa che si è modificato lo stato di coscienza della persona.

Quando proviamo un’emozione, quando nella nostra vita accade qualcosa, un fatto, un evento che riteniamo significativo per noi, o che ci ferisce, o che modifica le nostre relazioni, o che altera il nostro umore, e tutti gli eventi a carattere traumatico che ci possono capitare, diventa fondamentale la presa di coscienza dell’evento visto dal punto di vista di come lo abbiamo vissuto noi, di cosa abbiamo provato in quel momento, delle sensazioni vissute, delle parole dette o che avremmo voluto dire, queste parole sono “il brodo dell’anima”.

Se la presa di coscienza rimane in uno stato latente di buio e di silenzio, la nostra anima provvede ad informarci di tutto ciò attraverso quello che è “IL LINGUAGGIO DEL CORPO”.

Infatti a questo punto il nostro corpo diventa il terreno ideale per portare alla luce la nostra storia interiore, e attraverso un processo di trasformazione detto di “specchiamento” si arriva sul piano fisico a tutte le manifestazioni di carattere sintomatico, a tutte le contratture muscolari e a tutte le alterazioni di tipo funzionale.

Il corpo ha una sua memoria cellulare e i processi che portano ad uno stato di malattia hanno un’origine ben più profonda nell’uomo, “sono la sua storia mai raccontata a nessuno”.

Conoscere i meccanismi vitali del linguaggio del corpo vuol dire accendere la luce, vivere l’esperienza di un percorso di consapevolezza e di percezione di sé attraverso metodiche terapeutiche naturali come il massaggio bioenergetico, il massaggio psicosomatico, o la riflessologia plantare per esempio, vuol dire entrare nella nostra stanza interiore, nel rispetto dei nostri tempi, delle nostre disponibilità e capacità, là dove eravamo rimasti soli con il nostro dolore, con il nostro vissuto, con la nostra storia mai raccontata, che nessuno sa, ed abbattere ogni corazza difensiva, ogni resistenza o blocco di tipo emotivo riappropriandoci di ciò che avevamo perso, del nostro corpo, di noi stessi e della nostra vita.